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6.2.2  Espunzioni

Intendiamo che si debba fare un'espunzione quando tutta la tradizione del testo presenta un luogo che l'editore ritiene assolutamente da respingere. Come nel caso delle integrazioni ciò si applica anche al caso di autografi di Maurolico; e anche in questa situazione l'editore agisce di testa sua. Le espunzioni si evidenziano in TC usando le parentesi quadre ([])

Supponiamo come prima che la tradizione sia costituita da A e B e che essi leggano ``primum et secundumque'' e che l'editore sia certo che si debba espungere ``et'' e si debba leggere ``primum secundumque''. In questo caso si dovrà ottenere

primum [ et1 ] secundumque
1et seclusi

dove ``et seclusi'' significa ``ho espunto io et''. Dato che si tratta di un intervento dell'editore è opportuno specificarlo in apparato come nel caso delle integrazioni, anche se l'espunzione è già segnalata dalle [ ] in TC. Non c'è, ovviamente, necessità di dare indicazioni sui testimoni giacché, per definizione, si suppone che tutta la tradizione riporti la lezione ``primum et secundumque''.

Ciò si otterrà in modo analogo a quanto fatto per i loci desperati utilizzando la nuova macro \EXPU{} che provvede a racchiudere fra parentesi quadre ciò che le si fornisce come argomento:

primum \EXPU{
             \VV{
                {*:\ED{seclusi}:et}
                }
            } secundumque

Naturalmente l'espunzione di TC può essere stata già fatta dal solito Clagett, e allora si dovrà segnalarlo:

primum [ et1 ] secundumque
1et secl. Clagett

dove l'espressione ``et secl. Clagett'' sta per ``et seclusit Clagett''. Si scriverà allora in Mauro-TEX:

primum \EXPU{
             \VV{
                {*:\ED{secl. Clagett}:et}
                }
            } secundumque

Potrebbero presentarsi casi piú complessi (ad esempio che Napoli  --- accidenti a lui --- avesse espunto ``que'' invece di ``et''), ma non riteniamo necessario affrontarli a priori. Il presente Manuale cerca infatti di prevedere molti casi, ma i suoi autori --- non essendo dotati di facoltà di veggenza --- hanno evitato di inoltrarsi in una casistica troppo raffinata che complicherebbe il linguaggio fino all'inverosimile. Su come trattare i casi eccezionali, si veda il capitolo 9, in particolare il § 9.2.



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