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0.3  Trascrittori ed editori

A quanto brevemente accenato qui sopra, occorre aggiungere una specificazione sul senso con cui sono usati in questo Manuale i termini che designano le due figure chiave del nostro lavoro: trascrittore e editore.

Con ``trascrittore'' intendiamo chi materialmente copia il testo dai testimoni in forma elettronica. Idealmente il trascrittore non dovrebbe intervenire sul testo che ha di fronte, rispettando puntigliosamente tutte le sue particolarità, seguendo alla lettera le indicazioni fornite in questo manuale e evitando di introdurre nel testo elettronico errori di copiatura.

Con ``editore'' intendiamo invece chi, sulla base delle sue conoscenze specifiche, valutando tutte le varianti fra i vari testimoni, propone e produce il testo critico dell'opera mauroliciana affidata alle sue cure.

Va detto subito che trascrittore ed editore potranno anche coincidere nella stessa persona; e che anche quando cosí non fosse, non intendiamo affatto che il trascrittore abdichi alla sua intelligenza e umanità per ridurre il proprio lavoro a quello di una macchina. Ciò che però si deve in ogni modo evitare è la contaminazione fra questi due aspetti del lavoro di edizione: se il trascrittore (ove non coincida con l'editore) ha osservazioni da fare, che le faccia, comunicandole a chi gli ha commissionato il lavoro o annotandole con speciali procedure previste allo scopo: saranno le benvenute! Ma non provveda --- per favore! --- a correggere di testa sua, senza lasciare indicazioni dei suoi interventi. E se il trascrittore dovesse coincidere con il futuro editore, questi eviti, mentre trascrive, di operare scelte che potrà compiere solo in una fase piú avanzata del suo lavoro.

Bisogna inoltre ricordare che il ``Progetto Maurolico'' è un'impresa collettiva, anche se, ovviamente, ad ognuno spetteranno gli onori e gli oneri degli impegni che si assume. Piú concretamente, questo significa che nel partecipare a questa impresa occorre essere disponibili a rimettere in discussione il proprio lavoro insieme agli altri, consapevoli che si tratta di un lavoro lungo e che può richiedere piú di un intervento sui testi su cui si è lavorato, e che occorre uniformarsi agli standard e ai modelli che vengono decisi di comune accordo.



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