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1.5  Trascrizione degli autografi mauroliciani. Correzioni e altre osservazioni del trascrittore

Buona parte del corpus dei testi mauroliciani ci è pervenuto tramite un manoscritto autografo. In questo caso gli interventi di Maurolico o di altre mani (cancellature, aggiunte, interscrizioni, note marginali, ecc.) sul testo devono essere scrupolosamente segnalate e trascritte secondo il sistema illustrato nel capitolo 5. Le aggiunte in margine richiamate nel testo si inseriranno nel testo al loro posto; per quelle non richiamate sarà opportuno che il trascrittore dia conto in nota del motivo per cui le ha inserite in un certo luogo.

Sarà anche opportuno che il trascrittore eviti di correggere il testo se ritiene di trovarsi in presenza di errori, ma che annoti le sue osservazioni1.

Lo stesso discorso vale per ciò che il trascrittore non riesca a decifrare. Le sue osservazioni e congetture a riguardo possono essere preziose: sarà pertanto opportuno che inserisca nel testo l'apposito comando per i luoghi che non riesce a decifrare, corredandolo di sue annotazioni.

Si osservi che tutto quanto è stato detto qui sopra vale, a maggior ragione, nel caso che la persona fisica del trascrittore coincida con quella dell'editore --- che dovrebbe lavorare (o almeno cosí si suppone) sul testo con maggiore cognizione di causa. Infatti se questi dovesse per un motivo qualunque abbandonare il lavoro, le sue osservazioni potrebbero rivelarsi preziose, se non indispensabili per chi lo dovesse riprendere dopo di lui. E anche nel caso che ciò non avvenisse, a distanza di mesi o di anni potrebbe non risultare piú chiaro all'editore per quale motivo aveva proposto o fatto un certo tipo di intervento sul testo.

Fare commenti e congetture è facile, costa poca fatica, stimola la discussione e non inquina, dato che in ogni caso i commenti saranno gestiti e stampati fuori dal testo.




1  Per le annotazioni di questo tipo, che non dovranno comparire nell'edizione finale, si utilizza il comando \Comm{}. Vedi § 3.3.

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