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2.3  Distinzione fra varianti sostanziali e varianti di forma

Il trascrittore (o l'editore stesso in tale veste) avrà provveduto a fornire all'editore un testo completamente collazionato su tutti i testimoni rilevanti. Non tutte le varianti fra i testimoni dovranno però essere accolte nell'apparato critico. Se ad esempio uno dei testimoni scrivesse ``matematica'' invece di ``mathematica'' l'editore si troverebbe in presenza di una variante ortografica di carattere puramente formale. Tale variante (salvo casi del tutto eccezionali) non verrà quindi stampata nell'apparato critico, ma verrà comunque registrata dal sistema di trascrizione elettronica.

Ciò per due motivi. Il primo è che, in casi particolari, le varianti formali potrebbero forse rivelarsi importanti. Il secondo --- e piú importante --- è che il sistema di trascrizione e di edizione del ``Progetto Maurolico'' vuole dare la possibilità di recuperare i testi dei vari testimoni cosí come sono, con tutte le loro particolarità.

Come si vedrà nel § 4.4.2, ciò può essere ottenuto molto semplicemente, cambiando nome ad un opportuno comando. Va da sé che distinguere fra queste due tipologie di varianti può essere fatto solo dall'editore e che si tratta di un suo compito specifico.



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