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4.2.4  \VB: come eliminare dalla stampa le varianti indesiderabili

Come si è detto nel § 2.3, l'editore deve provvedere a distinguere fra varianti sostanziali e varianti di forma. La macro \VV è riservata alle varianti di sostanza, ed esiste una macro \VB per le varianti di forma. \VB (variante ``banale'') ha la stessa sintassi e produce lo stesso TC di \VV, ma non produce la nota. Tiene comunque un registro del-le varianti fra i vari testimoni, che in caso di necessità potranno sempre venire stampate.

Si tenga però presente che, nella prima fase, il trascrittore dovrà considerare tutte le varianti come varianti di sostanza: sarà compito dell'editore stabilire successivamente attraverso un loro attento studio quali di esse debbano essere declassate a varianti di forma.

Per ottenere ciò, all'editore basterà cambiare nell'espressione \VV la seconda V con una B. Nel seguito, tuttavia, parleremo sempre di \VV per evitare noiose ripetizioni.

Riteniamo opportuno e ragionevole stabilire a priori che le varianti nel caso di piú di due codici o siano tutte di forma o debbano essere riportate tutte, considerandole quindi di sostanza. L'idea sarà chiarita dall'esempio seguente:

A ha la lezione ``aequales''
B ha la lezione ``equites''
C ha la lezione ``aequates'',
TC segue A e scrive ``aequales''

e dunque

aequales1
1aequales A   aequates C   equites B

Come si vede, pur essendo aequates una variante di forma di aequales, è importante riportarla: non solo perché rafforza la scelta che TC fa di aequales contro equites di B, ma perché altrimenti, data la scelta dell'apparato positivo, s'indurrebbe a credere che C porti anch'egli la lezione aequales.



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